Tutor, eCall e dispositivi antiabbandono: le novità del settore automotive

Sempre più attenzione alla sicurezza. La reintroduzione dei tutor di velocità, l’obbligo del sistema eCall in auto e i nuovi dispositivi antiabbandono applicati ai seggiolini sono le novità principali degli ultimi mesi.

Tutor, eCall e dispositivi antiabbandono: le novità del settore automotive

Quali sono le misure prese per migliorare la sicurezza degli automobilisti negli ultimi mesi? È di qualche giorno fa la notizia della reintroduzione dei tutor lungo la rete autostradale, ma da marzo è stato introdotto anche l’obbligo di avere il sistema eCall in auto per le chiamate di emergenza.

TUTOR

Dopo la rimozione dei 333 tutor installati lungo i 3.100 km della rete autostradale, a causa di una lunga e articolata vicenda giudiziaria che ha visto coinvolte la Società Autostrade per l’Italia e una piccola azienda toscana, la Craft srl, oggi sembra che il sistema di rilevamento della velocità sia stato reintrodotto.

La società Craft srl nell’anno 2006 denunciò la Società Autostrade per l’Italia accusandola di aver contraffatto un sistema da lei ideato precedentemente. Lo scorso 10 aprile arrivò poi la sentenza della Corte d’Appello di Firenze, secondo la quale il tutor installato da Autostrade rappresenta una copia contraffatta del brevetto di cui era titolare la stessa azienda Craft. La Corte ha previsto poi la rimozione dei dispositivi esistenti. Nonostante l’Aspi abbia poi impugnato la sentenza davanti alla Corte di Cassazione, l’istanza è stata respinta dalla Corte d’Appello che, il 21 maggio, ha reso esecutivo lo stop dei Tutor.

 

Come funziona il Tutor?

Si tratta di un sistema in grado di misurare istantaneamente la velocità media del veicolo in un tratto di strada compreso tra due stazioni di rilevamento e lo rapporta alla velocità massima consentita in autostrada. I dati dei veicoli non sono in pericolo, perché vengono conservati solo quelli che superano il limite massimo di velocità e, attraverso la Motorizzazione, si riesce a risalire al proprietario del veicolo e la Polizia Stradale procede ai dovuti accertamenti e alla notifica della sanzione.

Il nuovo Tutor sarà ancora più preciso, infatti, non si baserà più solo sulla rilevazione del numero di targa, ma registrerà l’intera immagine del veicolo. Dati che finiranno poi all’elaboratore centrale che in teoria dovrebbe essere in grado di gestirli. Riuscirà data l’elevata mole di dati che arriveranno da più di 300 postazioni?

 

I Tutor sono stati riattivati?

È di questi giorni la notizia della riattivazione dei Tutor in Autostrada, ma solo in parte. A fine luglio la ripresa è stata avviata su 22 tratte. Non è ancora del tutto chiaro quando saranno nuovamente funzionanti ovunque né quando termineranno i lavori di sostituzione con i nuovi Tutor Sicvee-PM, per i quali in questi giorni dovrebbe essere depositata alla Procura di Roma una richiesta di sequestro, sembrerebbe anche questa volta per una questione legata al brevetto.

 

Dove sono stati riattivati?

I Tutor al momento sono stati riattivati in 22 tratte che registrano il maggior volume di traffico, tra cui l’A1 da Milano a Napoli e l’A14 da Bologna a tutta la Riviera Adriatica. Entro Ferragosto però dovrebbero essere di nuovo tutti attivi. Le apparecchiature saranno le stesse già presenti, quindi, i punti non cambieranno, ma l’efficienza degli strumenti sarà ancora più elevata, con un margine di errore sempre più basso e le rilevazioni saranno legali a tutti gli effetti.

Qui le Autostrade dove sono già stati riattivati dal 25 luglio scorso:

  • A1 tra Modena Sud e allacciamento con A14 in direzione Bologna;
  • A1 tra allacciamento con A/14 e Modena Sud in direzione Milano;
  • A1 tra Valmontone e allacciamento con D/19 in direzione Roma;
  • A1 tra Pontecorvo e Cassino in direzione Napoli;
  • A1 tra Cassino e San Vittore in direzione Napoli;
  • A1 tra Caianello e San Vittore in direzione Roma;
  • A1 Direttissima, nella galleria di base sia in direzione Firenze sia in direzione Bologna;
  • A10 tra Celle Ligure e Albisola in direzione Savona;
  • A10 tra Albisola e Celle Ligure in direzione Genova;
  • A14 tra San Lazzaro e Castel San Pietro in direzione Ancona;
  • A14 tra Castel San Pietro e Imola in direzione Ancona;
  • A14 tra Forlì e Faenza in direzione Bologna;
  • A14 tra Faenza e allacciamento con D14 in direzione Bologna;
  • A16 tra Baiano e Avellino Ovest in direzione Canosa;
  • A16 tra Avellino Ovest e Baiano in direzione Napoli.

 

Cos’è l’eCall e a cosa serve?

Per aumentare i livelli di Sicurezza per i guidatori, l’Unione Europea dal 31 marzo scorso ha reso obbligatorio il sistema eCall da applicare su auto e furgoni di nuova omologazione. L’obiettivo è quello di renderlo obbligatorio anche a tutti gli altri veicoli come bus, pullman, camino, due ruote, etc. nell’arco dei prossimi tre anni. Per le auto, invece, di vecchia generazione non conviene far installare questo sistema a causa dei costi, ma richiedere una polizza assicurativa che preveda la “scatola nera” di rilevazione dei dati.

L’eCall è un dispositivo che, grazie a speciali sensori applicati su cinture e airbag, è in grado di registrare eventuali incidenti e avviare immediatamente la chiamata automatica al 112 per richiedere soccorso. In fase di chiamata vengono comunicati i dati relativi all’orario dell’incidente, la posizione esatta del veicolo, il senso di marcia e ogni altra informazione relativa al veicolo. In caso è possibile comunicare anche le condizioni del conducente e il numero dei passeggeri. Il sistema si attiva in automatico nel caso di incidente, ma può essere attivato anche manualmente.

Questo sistema permette, quindi, di facilitare le operazioni di intervento in caso di necessità e ridurre di molto le tempistiche. A tutela della privacy i dati non vengono comunicati a terzi.

 

Seggiolini per i bambini in Auto: qual è la norma in Italia

Per far stare i genitori tranquilli e tutelare al massimo la sicurezza dei bambini in auto, la normativa italiana è chiara sull’utilizzo del Seggiolino. I dispositivi di ritenuta come il seggiolino sono in grado di salvare la vita dei nostri bambini. Ecco perché deve essere utilizzato obbligatoriamente per i bambini fino ai 150 cm di altezza e per qualsiasi spostamento, anche i più brevi. La multa per il mancato rispetto di questa norma va dagli 80 euro in su e può prevedere anche la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi in caso di doppia infrazione in 2 anni. Qui è possibile leggere il nostro VADEMECUM per viaggiare in sicurezza con i propri bambini.

 

Obbligo dispositivi antiabbandono dei bambini in auto

La vita frenetica, i tanti impegni, i ritmi incalzanti, il caldo, si sa, possono purtroppo giocare brutti scherzi ad ognuno di noi. La “Sindrome Forgotten baby” scaturisce proprio dai ritmi incalzanti della nostra società che portano i genitori a ripetere mnemonicamente e meccanicamente sempre le stesse azioni e in alcuni casi possono portare a quella che è stata definita “amnesia dissociativa” (fonte: PiacenzaSera). In Italia in dieci anni si sono rivelati 8 tragici episodi. Ecco perché è diventato più che mai primario diffondere l’utilizzo dei dispositivi antiabbandono in auto, si tratta di dispositivi integrati nei seggiolini che fanno scattare un allarme sonoro, sono connessi wireless al cruscotto e sono collegati agli smartphone dei genitori. Questa proposta fa parte delle misure volte a prevenire l’abbandono accidentale dei bambini nel veicolo. Molte aziende si sono già mosse in questo senso, lanciando strumenti come il BebèCare sviluppato da Samsung e Chicco, il Rear Occupant Alert di Hyundai, il Remmy – Car Baby Alert, con funzione Aler per segnalare le cinture slacciate e Reminder per segnalare la presenza del bambino ancora in auto, oltre a questi anche molte app per smartphone con alert o Tippy di Digicom.

Il Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha espresso la volontà di introdurre l’obbligatorietà di questi dispositivi a bordo della auto con bambini. Il Ministro ha dichiarato – “Una piccola modifica all’articolo 172 del Codice della Strada può rivelarsi fondamentale per salvare la vita dei nostri figli, per evitare che da una banale distrazione scaturisca una tragedia che segna per sempre un padre, una madre, una famiglia”.

Ora si attende l’autunno per l’eventuale entrata in vigore di questa legge, in attesa di essere promulgata già da diverso tempo. Oltre al dispositivo obbligatorio, la nuova normativa prevedrebbe anche pesanti sanzioni per chi non dovesse rispettarla e campagne di sensibilizzazione sull’argomento.

Nel frattempo, UNASCA decide di donare 100 dispositivi anti abbandono dei bambini in auto

Il 29 settembre prossimo negli ospedali di Roma, Milano e Napoli, saranno dati in omaggio ai genitori questi apparecchi antiabbandono dei bambini in auto.

L’Associazione Unasca ha scelto, in attesa della normativa, di regalare 100 dispositivi allarmanti che segnalano sullo smartphone la presenza del bambino all’interno dell’abitacolo. “L’educazione alla sicurezza stradale riguarda tutti, dai neonati agli anziani. Chi si muove a piedi e chi viaggia in auto, chi va in bici o in moto, chi è sul sedile posteriore e chi guida. Per questo motivo Unasca da molti mesi lavora ad un’iniziativa che ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’abbandono dei bambini in auto che si svolgerà sabato 29 settembre a Roma, Milano e Napoli. Siamo particolarmente soddisfatti che anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si stia impegnando concretamente su questo argomento. Dimenticare i figli in auto è una tragica eventualità che purtroppo accade sempre più spesso, come viene riportato sempre più dalla stampa” ha annunciato Antonangelo Coni, Presidente Unasca.

Il Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Michele Dell’Orco, ha dichiarato: “Ottima l’iniziativa di UNASCA, che va di pari passo con quanto sta facendo il nostro Governo con la nuova normativa che porteremo presto in Parlamento e attraverso una campagna di comunicazione per sensibilizzare i genitori e la diffusione di nuovi strumenti elettronici che li aiutano a evitare distrazioni. Siamo contenti se anche le associazioni e gli enti del territorio si occupano di questa problematica che riguarda la vita di tutti i giorni dei bambini italiani”.

Qui la videointervista al Sottosegretario Michele Dell’Orco:

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