Chi dorme non piglia… patente!

In arrivo la direttiva europea che penalizza chi soffre di colpi di sonno, dal 2016 probabili test obbligatori per certificare l’idoneità psico-fisica alla guida.

Chi dorme non piglia... patente!

Tempi duri per coloro che soffrono di patologie legate al sonno e dovrebbero rinnovare o conseguire la patente di guida nel prossimo anno. Tra le novità più incisive, previste per i prossimi mesi, vi è la probabile entrata in vigore della direttiva europea n. 2014/85/UE, la quale porterà gli Stati membri e anche l’Italia, una volta recepita la norma, ad attuare interventi di controllo per tutti i “potenziali” conducenti di veicoli a motore con sospetta OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno).

 

Una nuova epidemia da sconfiggere

Come già riportato sul portale dell’Ansa lo scorso maggio, medici specialisti ed esperti definiscono l’OSAS come una nuova “epidemia silente”, dagli effetti poco conosciuti e spesso ignorati. Nel tempo, questa patologia apparentemente innocua, potrebbe diventare una delle principali cause di mortalità nella nostra società; proprio per le conseguenze della stessa sulla vita di chi ne è affetto. Nello specifico, l’OSAS o Obstructive Sleep Apnea Syndrome (sindrome delle apnee ostruttive nel sonno) è un sotto-tipo della “sindrome delle apnee nel sonno”, caratterizzata da ripetuti episodi di completa e/o parziale e/o prolungata ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno (rino-orofaringe); normalmente associati a una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue. In altre parole, chi ne è affetto subisce “una specie di crisi da soffocamento” nella maggioranza dei casi non rendendosene conto. La frammentazione del sonno, che ne deriva, lascia l’individuo in preda ad una sonnolenza diurna inappropriata alla guida e allo svolgimento di molte altre attività quotidiane. Tale disturbo, secondo quanto riportato dalle numerose osservazioni arrivate dall’Unione Europea nel corso del 2015, può incidere sulla capacità di guidare dei soggetti affetti, per i possibili colpi di sonno che si potrebbero verificare durante le ore diurne; mettendo a rischio la sicurezza propria e degli altri individui alla guida o nell’uso di macchinari a motore.

 

Nuovi test obbligatori per certificare l’idoneità psico-fisica alla guida

Nonostante le titubanze e i dubbi degli enti attivi nel settore, e di coloro i quali si accingono a prendere la patente o a rinnovarla prossimamente, il protocollo europeo potrebbe imporre a tutti gli Stati membri, entro meno di un anno, di attivarsi per rendere concreta la norma. In particolare, secondo la direttiva europea, vi sarà l’obbligo di attuare tutti gli interventi diagnostici, terapeutici e di follow-up richiesti per il conseguimento dell’idoneità psico-fisica alla guida. Cambieranno alcuni test per l’abilitazione alla stessa, che prevedranno nuovi interventi mirati su coloro i quali hanno queste ostruzioni rinofaringee, di tipo moderato o magari grave.

Lo stesso Stato italiano dovrebbe attivarsi, attraverso i principali organi istituzionali, perché siano fornite un’adeguata informazione e un’incisiva sensibilizzazione sulla sicurezza stradale a tutte le comunità. In particolare, affinché venga predisposta la necessaria rete di operatori e strutture di diagnostica abilitati a supportare quei cittadini che sono affetti da OSAS, ma che vorrebbero conseguire o rinnovare la patente e avere il diritto di mettersi al volante.

 

Patologia OSAS e incidenti stradali in Italia

In base alle ultime statistiche Istat, i numeri hanno un certo peso sulla questione europea, poiché dei 240.000 sinistri avvenuti in tutta l’Unione Europea, 40.000 circa riguardano il territorio italiano. Secondo il Prof. Sergio Garbarino, neurologo e rappresentante per l’Italia della Commissione Europea di esperti sul tema, circa il 22% degli incidenti stradali in Italia è causato da problemi di sonnolenza diurna alla guida, prevalentemente originati dall’OSAS; quest’ultima si traduce in un costo di circa di 1 miliardo di euro all’anno, per l’intera comunità, tralasciando i costi sociali. E’ importante inoltre rilevare che la patologia si manifesta maggiormente nella fascia di età più produttiva, e interessa soprattutto il genere maschile.

Rileviamo che il “Programma Europeo di azione per la sicurezza stradale 2011-2020” prevede entro il 2020, il dimezzamento del numero dei morti sulle strade, e una diminuzione dei feriti gravi (secondo la definizione armonizzata di gravità delle lesioni) fissata a livello internazionale, che i Paesi Ue, e anche l’Italia, si sono impegnati a realizzare.

 

Come cambierà il mondo della patente

Tra le non poche complicazioni che l’attuazione della direttiva porterà nel “mondo della patente” vi sono sicuramente le ripercussioni sociologiche, economiche e logistiche, che una possibile limitazione al rilascio della patente per guidare mezzi pubblici e anche privati può portare nei territori. Le implicazioni sul rilascio/rinnovo della patente di guida, dovranno essere adeguatamente valutate dagli enti predisposti nel corso delle visite d’idoneità alla guida. Sarà importante partire dalla ricerca dei principali sintomi associati all’OSAS e dal repentino riconoscimento degli stessi per la somministrazione di una terapia immediata e risolutiva; in seguito alla quale si potrà restituire il sorriso a coloro i quali intendono prendere la patente di guida e/o rinnovarla.

 

La buona notizia

Aldilà degli incresciosi impedimenti medico-burocratici, e degli scoraggiamenti iniziali che il riconoscimento dall’OSAS potrebbe portare a coloro i quali ne sono affetti, questa patologia è facilmente diagnosticabile e curabile. Quello che oggi appare un problema e/o una novità patente scomoda, già nei prossimi mesi potrebbe diventare una complicazione perfettamente risolvibile.

La “dichiarazione di guerra ai colpi di sonno” limiterà abbondantemente l’impatto socio-sanitario che l’OSAS ha sulla vita di chi ne è affetto e sulla sicurezza stradale di tutta la comunità, con gli importanti sviluppi sociali, legali ed economici che ne conseguono.

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